Dopo Falcone e Borsellino, perché lo Stato trattò con la mafia?

Sul documento inabissato dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle mafie.

Salvatore Sechi

Pamphlet

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Descrizione

Inabissato, questo il destino di Stragi e trattativa, importante documento della Commissione parlamentare antimafia. Redatto per lo più da magistrati coraggiosi, è qui pubblicato per la prima volta. Non viene esclusa un’ipotesi impressionante, cioè che l’assassinio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino abbia avuto un interesse convergente o sia servito a ripristinare un secolare compromesso tra Stato e mafia. Stragi e trattativa non è né ambiguo né reticente. Fa i nomi di chi si è prestato al cedimento a Totò Riina alla sommità dei palazzi del potere politico, della giustizia e della Polizia. Viene anche assecondato un sospetto del premier Giuliano Amato: nelle stragi del 1992-1993 ci fu la “manina” di poteri criminali estranei a Cosa nostra? La verità in un documento che fa tremare le vene e i polsi.

Autore

Salvatore Sechi è docente e ricercatore di Storia contemporanea nelle Università di Berkeley, Bologna, Ferrara, Montreal, Oxford, Parigi, Torino e Venezia. È stato direttore dell’Istituto italiano di cultura di San Francisco e consulente delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul terrorismo e sulla mafia. Ha curato i volumi Deconstructing Italy (University of California, Berkeley 1995), Le vene aperte del delitto Moro (Pagliai 2009) e Compagno cittadino. Il PCI tra via parlamentare e lotta armata (Rubbettino 2006). Per goWare nel 2016 ha pubblicato La trattativa Stato-mafia sul carcere duro. I governi Andreotti e Amato: tra riforme eversive e cedimento.

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