Librai si salvi chi può

Andrea Lattanzi

Politica e società

2,99€

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Descrizione

“Si salvi chi può” è il grido del nostro tempo, e si ode soprattutto in alcuni mestieri che designavano uno status privilegiato nel mondo del lavoro, tra cui i tipografi e i librai. Barnes & Nobles, la più grande catena di librerie del mondo, ha annunciato che da qui al 2020 chiuderà 20 librerie l’anno. Quelle che sopravviveranno non saranno più luoghi per libri ma qualcosa che ancora non si sa. Dobbiamo preoccuparci? No, perché questo ebook breve, a cavallo tra il racconto, il saggio e la ricostruzione giornalistica, è il vademecum indispensabile per salvarsi dalla disoccupazione, a patto di essere informati e fortunati.

La storia che ha visto protagonisti i dipendenti di una storica libreria fiorentina, ostinati a non voler perdere il loro posto di lavoro, ha tenuto con il fiato sospeso un’intera città per mesi. Ma quella dei 38 librai della Edison non è solo la cronaca di una vertenza sindacale e, neanche, quella della nascita e della vita di un movimento politico. La loro vicenda, piuttosto, è un modello d’azione per tutti coloro che, inseguiti dallo spettro della disoccupazione, non intendono rassegnarsi e sono disposti a battersi anche in modi non convenzionali per conservare il posto di lavoro.

Un cavillo nei regolamenti comunali, una petizione da migliaia di firme, una costante e intelligente pressione sulle istituzioni, sui social media e sugli organi di informazione. Elementi che non riguardano esclusivamente la città di Firenze, ma che si prestano, se supportati da tenacia e determinazione, a essere esportati ovunque.

La storia dei librai della Edison – di cui non è ancora stata scritta l’ultima pagina – ci indica un modello di azione politica per ri-scrivere la propria storia, anche quando il finale appare già segnato.

Autore

Andrea Lattanzi è nato a Carrara il 29 maggio del 1987. Dopo gli studi da tecnico informatico e la laurea in Media e Giornalismo, si sta specializzando in comunicazione e consulenza politica presso l’Università degli Studi di Firenze, dove vive e lavora nel campo del giornalismo e dell’editoria. Come reporter ha lavorato per alcune emittenti televisive e quotidiani locali, occupandosi principalmente di approfondimenti politici e sociali. Nel 2008, assieme ad altri studenti e amici, fonda l’associazione culturale Riot Van, con la quale edita un magazine e produce contenuti video a carattere giornalistico. Provenendo da una terra di confine e, ama dire, “ricca di ingiustizie” continua a credere in un mondo migliore.

 

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