Matrimoni omosessuali

La marcia verso l'uguaglianza

Andrea Mollica e Caterina Varenna

Politica e società

2,99€

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Descrizione

Con il sì del Parlamento francese, i Paesi del mondo in cui i matrimoni omosessuali sono legali sono 14. Verrebbe da dire: ancora pochi rispetto alle 193 nazioni dell’ONU! Eppure qualche decennio fa questo numero era assolutamente impensabile. Il cammino di questa causa ha quasi dell’incredibile e un valore simbolico enorme: nelle grandi democrazie è stata posta fine alla discriminazione subita da chi ama persone dello stesso sesso.

Questo ebook, che si può leggere nel tempo di un episodio della serie televisiva “Gossip Girl”, ricostruisce questo cammino dalla rivolta del bar di Stonewall a New York il 28 giugno del 1969 alla legge francese del 23 aprile 2013.
La prima nazione a riconoscere l’uguaglianza omosessuale sono stati i Paesi Bassi nel 2001; all’epoca schierarsi in favore dei diritti degli omosessuali significava subire la bocciatura delle opinioni pubbliche, come è avvenuto a John Kerry alle presidenziali USA del 2004. Otto anni dopo invece Barack Obama è riuscito a vincere anche grazie al suo “ok” alle nozze omosessuali.

Il vento favorevole ai diritti degli omosessuali è spirato forte anche in Europa negli ultimi anni, ma non in Italia. Il nostro Paese sconta un ritardo culturale molto forte, nonostante la Corte Costituzionale abbia chiarito che nessuna norma della nostra Costituzione impedisce il riconoscimento dell’uguaglianza per gli omosessuali. L’unico tentativo fatto negli ultimi anni, il progetto di legge dei DICO, è fallito anche per l’opposizione della Chiesa cattolica. Una situazione che distanzia il nostro Paese sempre di più dall’Europa e dal resto delle grandi democrazie occidentale.

In Italia la scintilla di Stonewall deve ancora provocare l’incendio. E forse ci sarà ancora da aspettare.

Autore

Andrea Mollica è nato a Luino, sulla sponda magra del Lago Maggiore, quando i Joy Division pubblicavano due capolavori come Unknown Plesasure e Closer. Dopo un’adolescenza all’insegna dei Nirvana e del rock indipendente americano, corredata dalla passione per la letteratura esistenzialista, frequenta Scienze Politiche e poi un Master in Relazioni Internazionali nella speranza di lavorare nelle organizzazioni internazionali. La sua carriera professionale inizia però nella comunicazione aziendale e sfoga su Internet la propria passione per il giornalismo, scrivendo per hobby su varie testate online, dando anche vita a un blog personale sulla politica americana ora in disuso. Da un po’ di tempo il giornalismo è diventato la sua professione. I diritti dei gay lo hanno sempre interessato, anche grazie alle parole di Kurt Cobain che invitava, giustamente, gli omofobi a non comprare i dischi dei Nirvana e a non andare ai loro concerti.

 

Dopo gli anni passati a disegnare al liceo artistico, Caterina Varenna decide di tradire l’arte per la letteratura e, seguendo una marcata vena esterofila, parte per studiare lettere francesi a Parigi. Si laurea in Editoria e in Letteratura comparata. La sua seconda tesi è dedicata ai gender studies ed è proprio in questo frangente che inizia a interessarsi alle problematiche di genere, appassionandosi a lavori di filosofi e sociologi, dai più classici di Foucault (Storia della sessualità) ai più recenti di Judith Butler (La disfatta del genere). A Parigi, città molto più tollerante e liberale di quelle italiane in fatto di omosessualità, entra in contatto con l’ambiente omosessuale più impegnato nella lotta per i diritti, anche grazie all’incontro di due dei suoi più cari amici, conosciuti lavorando nella casa editrice Flammarion. Tornata in Italia, ha collaborato per un anno come redattrice per il giornale online L’Indro di Gian Piero Gramaglia, scrivendo recensioni di letteratura e cinema, e lavora attualmente come redattrice per l’editoria, mentre accarezza il sogno di un dottorato in studi di genere nel Paese natale. Nel frattempo mantiene forti legami con le sue amicizie parigine, che la tengono al corrente, proprio in questi mesi riguardo alla lotta per i diritti che riempie le piazze francesi.

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