
Descrizione
I mostri sono affascinanti. Essi vivono nel nostro immaginario e, poiché la fantasia non ha limiti, i mostri sono tanti, innumerevoli. Ogni epoca ne crea e ne struttura di nuovi e guarda con curiosità ai vecchi. Dante, nella Divina Commedia, racconta i suoi mostri con sorprendente capacità creativa. Rivela, così, che la manipolazione dei corpi e dello spazio è funzionale alla rappresentazione visiva del dualismo bene/male. Perché il mostruoso rappresenta il trionfo della visione: il mostro non vuole essere guardato, non può esserlo, eppure non si può evitare di farlo. E lo sguardo trasforma in simbolo il fascino del mostruoso.
Autore
Laura De Angelis è nata a Sezze, un paese in provincia di Latina. Ha insegnato per molti anni Latino e Greco presso il Liceo Classico Dante Alighieri di Latina, città in cui oggi vive con i suoi due figli. Da qualche anno ha cambiato lavoro e fa la dirigente scolastica. Le manca molto insegnare. Ha pubblicato Voci. Ballata di assoli per la casa editrice Edizioni Associate; Rondini e Ballata di assoli per la casa editrice Nulla Die.