Il Medioevo delle Libertà

Con contributi di Pietro Adamo, Raimondo Cubeddu, Carlo Lottieri, Marco Respinti

Guglielmo Piombini

con Leonardo Facco Editore, Storia

ebook 6,99€ | cartaceo 15,99€

Amazon | Apple iBookstore | Bookrepublic | Giunti al Punto | Google Play | IBS.it |Kobo Books | LaFeltrinelli.it | MondadoriStore

Descrizione

“Un motivato invito a rileggere il Medioevo senza stereotipi”  Raimondo Cubeddu, docente dell’Università di Pisa

“Un’aperta apologia liberale del Medioevo, un’epoca ancora immune dai veleni dello Stato moderno” Carlo Lottieri, docente dell’Università di Verona

La storiografia contemporanea ha dimostrato l’infondatezza della tradizionale raffigurazione del Medioevo come parentesi oscura e stagnante tra l’antichità classica e il Rinascimento. Quella medievale fu una delle società più ricche di inventiva che la storia abbia mai conosciuto. Basti pensare alla rivoluzione nei metodi di coltivazione, i mulini, la stampa, la polvere da sparo, gli occhiali, l’orologio meccanico, la bussola, i vetri alle finestre, il sapone, le università e mille altre cose. La ragione principale di questo dinamismo, che permise alla società europea di superare il resto del mondo, è l’assenza di quell’ingombrante e soffocante istituzione moderna chiamata Stato. L’universo politico dell’epoca di mezzo era infatti largamente decentralizzato, fondato su magistrature affidate ai cittadini più influenti, su forze armate costituite riunendo le forze sociali quando la situazione lo imponeva, su mezzi finanziari raccolti in caso di bisogno presso i maggiorenti della società.

Autore

Guglielmo Piombini, laureato in giurisprudenza a Bologna, è studioso del pensiero liberale classico e libertario. Ha scritto diversi saggi e libri, tra cui Riscoprire la Scuola Austriaca di economia (con Giuseppe Gagliano, 2018). È titolare della Libreria del Ponte a Bologna, specializzata nell’editoria liberale e libertaria, ed è fondatore del sito www.tramedoro.eu.

Correlati


Condividi su Facebook Twitter LinkedIn