Il terrore

Arthur Machen [Traduzione di Alessandra Colla]

Ambiente e animali, Libri

2,99€

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Descrizione

All’epoca della Prima guerra mondiale, mentre il continente europeo è devastato dalla violenza inaudita del conflitto in corso, in un angolo remoto dell’Inghilterra la popolazione deve fare i conti con una serie di eventi luttuosi e inspiegabili. La spiegazione più ovvia sembra quella di una diabolica macchinazione dei Tedeschi, che la propaganda bellica soprannomina “Unni” per sottolinearne la spietata ferocia. A dispetto di tutte le apparenze, però, non sono loro gli artefici del misterioso Terrore che è calato implacabile sulla tranquilla campagna inglese: anzi, nessun uomo lo è. In un crescendo di smarrimento angoscioso, si fa strada nella mente dei testimoni un’ipotesi sconvolgente: il momentaneo sovvertimento di un ordine stabilito che disegna scenari apocalittici, accompagnato dalla brutale consapevolezza di una realtà dalla quale forse non si potrà più tornare indietro. L’uomo ha infranto un patto sacro: ha scelto di non essere più Uomo.

Autore

Alessandra Colla è nata a Milano nel 1958. Laureata in Filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore,
giornalista pubblicista dal 1980, non sa stare senza leggere e scrivere.
Ricercatrice indipendente, appassionata di scienze umane, ha insegnato nei licei e negli istituti magistrali; ha tradotto e curato testi di letteratura e saggistica (da francese, inglese, spagnolo e tedesco); da decenni è impegnata sul fronte della questione animale, in un’ottica di radicale ripensamento a tutto campo dei rapporti fra umano e non-umano; negli ultimi anni ha privilegiato lo studio del pensiero ecofemminista nelle sue declinazioni europee e statunitensi. Tutto questo non le ha però impedito di continuare a coltivare lo studio della storia e della filosofia, antichi amori mai abbandonati. Collabora, saltuariamente ma non superficialmente, con riviste di varia cultura.

Ne parlano

«Risulterebbe una lettura ostica per chi è abituato a una narrazione più dinamica ma sarebbe un vero peccato ignorare un’opera così interessante e soprattutto ben scritta, classe ’17 che non ha ancora messo un solo capello bianco.» Rivista letteraria Fralerighe

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