Salvatore Sechi è docente e ricercatore di Storia contemporanea nelle Università di Berkeley, Bologna, Ferrara, Montreal, Oxford, Parigi, Torino e Venezia. È stato direttore dell’Istituto italiano di cultura di San Francisco e consulente delle Commissioni parlamentari d’inchiesta sul terrorismo e sulla mafia. Ha curato i volumi Deconstructing Italy, (University of California, Berkeley 1995), e Le vene aperte del delitto Moro (Pagliai 2009); e Compagno cittadino. Il PCI tra via parlamentare e lotta armata (Rubbettino 2006).
La trattativa Stato-mafia sul carcere duro
I governi Andreotti e Amato: tra riforme eversive e cedimento
Salvatore Sechi
Anno di pubblicazione: 2016
All’inizio degli anni ’90 Cosa nostra scatena la più feroce e sanguinosa campagna di attentati e stragi della storia della Repubblica
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Descrizione
Descrizione
All’inizio degli anni Novanta contro magistrati – come Falcone e Borsellino – e città d’arte, Cosa nostra scatena la più feroce e sanguinosa campagna di attentati e stragi della storia della Repubblica. Si teme un vero e proprio colpo di stato. I governi presieduti da Andreotti e Amato passano da una strategia eversiva del potere mafioso allo scambio ineguale (o cedimento). Tale fu, in realtà, la cosiddetta trattativa tra Stato e mafia. Questo esito viene messo in evidenza da Stragi e trattativa, un ampio rapporto redatto da 5 consulenti della Commissione parlamentare antimafia. Non fu secretato, ma non venne fatto circolare. In questo saggio, uno dei consulenti dai quali fu redatto, lo storico Salvatore Sechi, ne spiega l’origine e la scomparsa. La mancata costituzionalizzazione del diritto penale (siamo fermi ancora al codice Rocco) immerge il nostro paese in quella che nella storiografia anglosassone viene chiamata “giustizia di transizione”.