Erik Brynjolfsson è docente presso la Sloan School of Management del MIT e direttore del Center for Digital Business del mit. Con Andrew McAfee ha scritto due libri cruciali: The Second Machine Age: Work, Progress and Prosperity in a Time of Brilliant Technologies (2014, trad. it. Feltrinelli) e Machine, Platform, Crowd: Harnessing the Digital Revolution (2017). Si è laureato alla Harvard University e al MIT.
Su Twitter: @erikbryn
Andrew McAfee è principal research scientist e direttore associato al Center for Digital Business presso la Sloan School of Management del MIT. Si è laureato al MIT e alla Harvard University.
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Descrizione
L’uomo sta perdendo la gara con la tecnologia? La tecnologia e l’innovazione lo stanno impoverendo? L’innovazione sta distruggendo posti di lavoro invece di crearne? Perché la ripresa economica è senza lavoro? Come può succedere che dell’enorme valore creato dalla tecnologia non benefici l’intera società, ma solo una minoranza? Come può esserci un’accelerazione delle tecnologie mentre i redditi ristagnano? A queste domande, che sembrano dei paradossi, i due autori, professori del MIT, cercano di rispondere in questo saggio che ha mosso un dibattito vastissimo anche in Italia.
Lo sviluppo della tecnologia e dell’innovazione non va a beneficio di tutti, anzi accelera le criticità e le disuguaglianze della società. C’è una via d’uscita? Sì! Consiste nel lavorare con le macchine innovando le organizzazioni, investendo nel capitale umano attraverso la scuola e la formazione continua. Gli autori indicano diciannove aree d’intervento per battere le macchine.
In questa seconda edizione è presente una sezione eXtra con due saggi: il primo si chiede se il PIL riesca ancora a misurare l’andamento reale dell’economia e del benessere di un Paese; il secondo, di Giulio Sapelli, analizza le problematiche del capitalismo tecnologico in relazione al lavoro, ai lavoratori e ai sindacati.