Tiziano Gabrieli (pseudonimo di Cheope Minasola) nasce vicino Roma il 17 ottobre 1984. Fin da bambino dimostra una spiccata sensibilità per le arti e le lettere. La sua adolescenza sarà segnata da difficoltà
familiari e dal suo carattere inquieto e malinconico, che lo porteranno alla sregolatezza, al nichilismo e all’insofferenza verso le istituzioni, soprattutto quelle scolastiche. Le cose andranno meglio all’università dove, sentendosi più libero, si laurea con la lode in lingua e letteratura inglese. Alterna lo studio ai viaggi, sua altra grande passione e necessità. Inizia a scrivere poesie a quindici anni, raccolte ma mai pubblicate. Le sue prime esperienze con la prosa risalgono al 2010-2011. Dopo anni di presunto ateismo, si è riavvicinato alla spiritualità che rifiuta a livello istituzionale ma riconosce a livello intimo e individuale. Questo è uno dei nuclei centrali della sua scrittura. Ascolta molta musica, in particolare il punk-rock americano. Il suo regista preferito è Francis Ford Coppola, il suo attore Vittorio Gassmann. Lo scrittore che rileggerà per tutta la vita è J.L. Borges. È animalista e vegetariano convinto da undici anni. Attualmente vive vicino Roma, insegna lingua e letteratura inglese ed è impegnato nella stesura di un romanzo.
La scrittura del Dio
Tiziano Gabrieli
Anno di pubblicazione: 2014
Undici racconti tesi a riconsiderare la componente spirituale dell’uomo e a riscoprire una scrittura dimenticata
Bio Autore
Descrizione
Descrizione
Un vecchio professore che scopre la lingua degli angeli, un contrabbandiere che racconta di vite precedenti e città scomparse, un esploratore che retrocede nell’evoluzione fino alle origini dell’uomo, e poi streghe, alchimisti, matematici e altri personaggi straordinari legati tutti da un filo rosso: la ricerca della verità, quella verità che “è già in noi, da sempre, si comincia a dimenticarla nel momento in cui si nasce e tutta la vita serve a recuperarla”. Tematiche filosofiche e metafisiche come l’eterno ritorno, la reincarnazione, l’estasi mistica vengono trattate in atmosfere oniriche e visionarie che si congiungono a un linguaggio sottile e poetico. Undici racconti tesi a riconsiderare la componente spirituale dell’uomo e a riscoprire una scrittura dimenticata, “segretamente inscritta nel profumo delle erbe, nei punti delle stelle, negli occhi degli amanti e in ogni altro attributo della Grande Opera”.
Il racconto “Glottologia” è vincitore del 3° premio della sezione Racconti brevi del Premio letterario Zeno 2016