Michel Sénellart, professore di Filosofia politica all’École Normale Supérieure des Lettres et Sciences Humaines di Lione. Ha curato l’edizione francese dei corsi inediti di Michel Foucault al Collège de France degli anni 1978 (Sécurité, territoire, population) e 1979 (Naissance de la biopolitique) e i corsi del 1980 (Du gouvernement des vivants), pubblicato nel 2012. Tra i suoi altri lavori ricordiamo: Les arts de gouverner. Du regimen médiéval au concept de gouvernement, Seuil, Parigi 1995; (con Gérald Sfez), L’enjeu Machiavel. Textes du colloque des 14-16 mai 1998, PUF, Parigi 2001; (con Alain Caillé e Christian Lazzeri), Le bonheur et l’utile. Une histoire raisonnée de la philosophie morale et politique, La Découverte, Parigi 2001.
Il curatore
Lorenzo Coccoli è dottorando in Storia della filosofia moderna presso la Scuola Superiore di Studi in Filosofia dell’Università di Roma Tor Vergata. Le sue ricerche vertono sui dibattiti cinquecenteschi in tema di povertà e riforma dell’assistenza, con particolare attenzione agli autori della prima metà del secolo (Vives, Kellenaar, Soto, Robles). Parallelamente, si interessa dell’attuale dibattito filosofico-politico sui beni comuni. È curatore della collana di filosofia “meme” all’interno dell’ebook team di goWare, per i cui tipi ha curato l’antologia Commons/Beni comuni. Il dibattito internazionale (2013).
Descrizione
L’attualità di Niccolò Machiavelli è fuori discussione. Il Principe ha la veneranda età di 500 anni, ma sembra scritto ieri. Recentemente “The Economist”, uno dei poteri forti del mondo contemporaneo, ha inviato una lettera al premier britannico David Cameron a firma di Niccolò Machiavelli dopo averne fatto il peana.
Nella vulgata tradizionale, Machiavelli è l’autore semi-leggendario che per primo ha affrancato la sfera politica dalle rigide regole della religione, della morale e del diritto, aprendo così la via a una teoria del potere inteso come pura volontà di potenza. In questo modo, il segretario fiorentino viene solitamente indicato come il capostipite della letteratura sulla cosiddetta “ragion di Stato”.
Ebbene, Machiavellismo e ragion di Stato, ormai già un classico negli studi sull’argomento, si incarica precisamente di rovesciare questo luogo comune: da una parte, contrapponendo il paradigma “guerriero” del discorso del machiavellismo a quello “economico” dei teorici della ragion di Stato; dall’altra, mostrando come quest’ultimo affondi le sue radici nel concetto di ratio status medievale – un concetto che dunque precede di molto l’opera di Machiavelli.
Tradotto in coincidenza col cinquecentesimo anniversario del Principe, e impreziosito da una nuova prefazione scritta per l’occasione dall’autore, Machiavellismo e ragion di Stato accompagnerà il lettore in un viaggio affascinante alle origini del pensiero politico moderno, svelandone insieme la sorprendente attualità.