Elisa Gori è dottore di ricerca e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Firenze. Si occupa di storia dell’educazione e della scuola. In riviste di settore ha pubblicato, tra l’altro, studi sulle problematiche degli archivi storici scolastici, della nuova documentazione on line e sulle politiche linguistiche ed educative durante il fascismo. Oltre che del saggio Il maestro per Scuola-Città Pestalozzi (nel volume collettivo Ernesto Codignola pedagogista e promotore di cultura, a cura di Gastone Tassinari e Dario Ragazzini, Carocci 2003), è autrice de L’istruzione in appalto (Franco Angeli, 2007) e La documentazione e la scuola di qualità (Le Lettere, 2008).
È socia del Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa e membro del Comitato di redazione dei siti www.historied.net, studi e risorse per la storia dell’educazione, e www.museodellascuola.it, il museo digitale della scuola elementare italiana.
Scuola di confine
L’istruzione dall’Impero austro ungarico al Regno d’Italia, nel primo dopoguerra, nell’opera del commissario Luigi Credaro
Elisa Gori
Anno di pubblicazione: 2012
Il volume ricostruisce l’opera di Luigi Credaro, noto studioso di problemi scolastici, quale Commissario Generale Civile per il Trentino e l’Alto Adige nell’immediato I dopoguerra
Bio Autore
Descrizione
Descrizione
Il volume ricostruisce l’opera di Luigi Credaro, noto studioso di problemi scolastici ed esponente politico di primo piano dell’età liberale, quale Commissario Generale Civile per il Trentino e l’Alto Adige nell’immediato primo dopoguerra (1919-1922). Tra incomprensioni e ostacoli, egli intese l’uscita dalla amministrazione militare come possibile rifondazione di una nuova convivenza civile nella nazione, dopo la sanguinosissima guerra, attribuendo in questo processo una speciale centralità alla scuola. Nell’eccezionalità del momento, insieme a mille problemi di ordine pratico, si imposero i temi del confronto tra tradizioni e impostazioni culturali, tra sistema scolastico austro-ungarico e italiano, tra lingua nazionale e lingue materne (o, come venne detto “del focolare”). Insomma, è il tema del ruolo dello Stato (del suo intervento e delle sue leggi) di fronte a diversità che non sono varianti occasionali e soggettive, ma storiche e strutturali. La forma digitale del volume permette di riprodurre, nella seconda parte, documentazione d’archivio, in buona parte inedita, che supporta direttamente l’argomentazione e testimonia contesti e scelte di una fase cruciale, fino ad oggi pochissimo e inadeguatamente inadeguata.