Gabriele Coltro, giornalista padovano, si è occupato di terrorismo e mafia. È stato inviato nel Kurdistan iracheno nella Prima guerra del Golfo, nei Balcani durante il conflitto serbo-bosniaco, in Albania con l’“Operazione Pellicano” e in Brasile per il programma Onu contro i campi di cocaina nel Sertao Central. A Gaza ha intervistato in esclusiva Yasser Arafat nel trentennale di Al Fatah. Ha diretto la redazione di Rovigo de Il Gazzettino. Con goWare ha pubblicato Il tesoro del Duce.
I crimini di Salò Vol. 3
Venti mesi di delitti della Repubblica Sociale nelle sentenze della Corte d’assise straordinaria di Padova
Gabriele Coltro
Anno di pubblicazione: 2020
Quest’opera monumentale fa luce su uno dei momenti più dolorosi e bui della storia d’Italia, il regime fascista di Salò e l’attività a fianco dei nazisti
Bio Autore
Rassegna stampa
Coltro ha letto, copiato e commentato gli atti, spesso al limite della leggibilità, dei 427 processi per collaborazionismo intentati dalla Corte straordinaria di Assise di Padova tra il 16 giugno 1945 e il 17 ottobre 1947. Nell’intervista che segue l’autore spiega bene la storia dell’“archivio della vergogna” e come sia maturata la sua decisione di farne un libro. FirstOnline.
Descrizione
Descrizione
Quest’opera monumentale fa luce su uno dei momenti più dolorosi e bui della storia d’Italia. Frutto di anni di ricerca e di duro lavoro da parte dell’autore, finalmente ci è restituito, in modo obiettivo, documentato e accurato, un tassello di storia che mancava sulle origini dell’Italia repubblicana. Alla vigilia della Liberazione due provvedimenti legislativi criminalizzarono il regime fascista di Salò e l’attività a fianco dei nazisti durante l’occupazione, trasformando la responsabilità politica del fascismo repubblicano in responsabilità penale. A Padova la Corte straordinaria d’assise celebrò 476 processi per collaborazionismo tra il 19 giugno 1945 e il 17 ottobre 1947. Gli imputati complessivamente giudicati furono 927. Vennero emesse 26 sentenze di condanna a morte, ma solo quattro trovarono esecuzione nel poligono di via Goito mediante fucilazione alla schiena. In seguito i vari provvedimenti di clemenza emanati dal governo, a cominciare dall’amnistia Togliatti, passarono un colpo di spugna sui venti mesi di feroce repressione fascista repubblicana, rendendo di fatto virtuali la maggior parte delle condanne inflitte dai giudici.